Erano le 4.30 e Pierluigi aveva ancora gli occhi chiusi. Era sommerso in un sogno profondo. il sogno di un gioco, guardie e ladri. Pierluigi, era alla ricerca di un posto posizionato in alto, un luogo dove avrebbe potuto godere di una buona visione con multiple vie di fuga. Scelse la terrazza di Floride, una terrazza enorme che offriva una vista sulla piazza centrale del paese. Da lì poteva vedere tutta la piazza e seguire le guardie che avevano appena finito di contare e stavano per andare alla ricerca dei ladri. Un sobbalzo lo svegliò aprì leggermente gli occhi e vide a bettula 1 del nonno. L’aveva usata come cuscino e gli aveva biascicato addosso mentre dormiva. Il sobbalzo era stato causato da Stella la cavalla del nonno che si stava destreggiando nella dura salita che portava alla campagna. Cooooocoocode sentì, un colpo di ali e la bettola iniziò a muoversi. Pierluigi, aveva sonno e non si fece domande sul perché la bettola si muoveva ed emetteva versi di gallina, chiuse gli occhi e riprese a dormire. Appena arrivarono in campagna, si fermarono di fronte all’orto. Scesero dal cavallo, il nonno disse Sta Iddina non è chiu bona a nenti. Non fa qiu ovae non è bona mancu più fari u brodu, c’amo a tagghiari a testa. 2 allora il nonno si girò verso Pierluigi e gli diede un coltello dal manico di legno molto affilato, l’aveva affilato la mattina con tanta cura. Pigghia stu cuteddu, cià fari nun tagghiu nte cannarozzi. Te ca. 3 Pierluigi aveva solo 9 anni era ingenuo e perplesso non capiva il perché di questa azione e non si spiegava perché doveva essere proprio lui a farla. Era molto impaurito dalla gallina. Il nonno la prese tenendola per le ali e tenendogli la testa e gli disse fozza tagghia! allora Pierluigi si avvicinò e avvicinò il coltello alla gola della galliana, la sfiorò, non appena vide il sangue, rabbrividì e si fermò. Il nonno cercò di riprendere il coltello per terminare la gallina. Ad un tratto la gallina gli sfuggì di mano e cominciò ad emettere versi smorzati. Si mise a correre sguazzando sangue di qua e di la. Il sangue schizzò su Pierluigi e sul nonno e sul prato, Sembrava una scena splatter come nei film di Tarantino. Cercarono di acchiappare la gallina ma gli sfuggì, dopo un pò la gallina si stancò e cominciò a barcollare qua e la. Il nonno in un balzo l’afferrò e con un colpo secco gli recise la gola, mentre lo fece, si sentì un ultimo stridulo coccodè che mise fine alle sofferenze della povera gallina. Allora la prese e la appese ad un palo vicino all’orto e disse ora voggiu a vidiri si tornunu staceddi da mala sorti! 4 tutta questa crudeltà per far scappare gli uccellini che in quei giorni mangiavano il raccolto. Il nonno aveva fatto uno spaventapasseri ma non era stato sufficiente. Ci teneva molto alla sua campagna aveva fatto tanti sacrifici e avrebbe fatto qualsiasi cosa per raccoglierne i frutti. Pierluigi era un po scandalizzato dalla scena a cui aveva assistito. Un attimo dopo, si mise al lavoro, doveva mbvirare 5, spostando la suca di rasola a rasola. Mise la suca sotto un grande albero di pesche e si sedette ad aspettare. Ad un tratto, gli calò la palpebra e si trovò di fronte le guardie che stavano salendo dalle scale principali. Allora Pierluigi, scappò verso l’altra uscita della terrazza ma un’altra guardia arrivò velocemente su dalle stesse scale. Una guardia disse ormai sei un trappola, arrenditi. Pierluigi, ci teneva a non essere catturato e avrebbe fatto di tutto, allora si sporse dalla terrazza mentre i due si avvicinavano. Fu lì che capì che poteva farcela, col cuore in gola e la guardia ad un soffio, flush si tuffó dalla terrazza. Durante il volo emise un gemito di follia, ammortizzó la caduta facendo delle capriole sul prato morbido che lo aiutò ad attenuare la caduta. Si chiuse sì tanto in se stesso che successe una cosa insolita, emesse una flatulenza e subito dopo sentì qualcosa che spinse nelle mutande proprio in prossimità del sedere. Non era paura ma causato dalla contrazione che fece il suo corpo. Era piccolo e non sentì alcun dolore, si alzò e continuò a correre fino a casa verso il bagno per finire ciò che era cominciato. Ad un tratto mentre si lavó le mani, sentì l’acqua, la sentì fino ai piedi si svegliò e vide una pozza enorme, si era scordato di spostare la suca e il pesco era pieno colmo d’acqua. Allora prese la suca e di corsa la sposto nella rasula sotto. Dopo un po' arrivo il nonno, Pierluigi era stanco e aveva fame chiese al nonno che ore sono? Il nonno alzò lo sguardo e guardò il sole e disse iè menzionnu ora ni calamu e annamu a manciari. Iai fami? Te docu manciati na pessica. 6 Pierluigi accenno un sospiro di sollievo, domandava spesso che ore erano al nonno, era affascinato da come sapesse sempre l’ora esatta senza l’uso dell’orologio. Il nonno preparò con le foglie dei fichi d’india ei limoni marci u pastrozzu 7 un secchio di mangime che diede alle pecore, andavano pazze per u pastrozzu. Il nonno prese il cavallo e si incamminarono verso casa. Mentre scendevano Pierluigi guardò la campagna ed in lontananza vide la gallina che stava lì, illuminata dal sole, riusciva a vedere chiazze di sangue rosso, qualche goccia che colava piano piano giù. Si sentiva un po' in colpa per la gallina, ma il pensiero svanì un attimo dopo arrivati a casa di fronte a una gran tavola bandita con tutta la famiglia lì pronti a pranzare. Bértula o bisaccia è un manufatto tessile comunemente diffuso su tutto il territorio regionale. Il suo uso ha origini antichissime ed è fortemente legata alla vita quotidiana. In ambito contadino, viene utilizzato per trasportare cibo come frutta, verdura o latte e uova. Oppure anche per utensili. ↩︎ Questa gallina non produce più niente. Non fa più le uova e non è più buona neanche per fare il brodo, dobbiamo tagliarle la testa. ↩︎ Prendi questo coltello e coltello, devi fare un taglio in gola. Tieni ↩︎ Ora voglio vedere se tornano ancora questi uccelli che portano solo guai ↩︎ Mbvirare annaffiare le piante, utilizzato sia con l’utilizzo della suca (canna, pompa) oppure anche tramite canalette a scorrimento d’acqua. ↩︎ E’ mezzogiorno, tra poco torniamo a casa e andiamo a mangiare. Hai Fame? Tieni mangiati una pesca. ↩︎ U pastrozzu composto di limoni e aranci, lasciati sotto un telone e sotto al sole, rimangono lì per giorni, settimane a macerare, in modo da comporre questa melma da un odore molto distinguibile e forte. Viene utilizzato come mangime per gli animali, ha ottimi valori nutrizionali. ↩︎