Quando abbiamo un’idea per un’App, ci sono tante domande che dobbiamo porci:
E’ già presente sul mercato?
Potrebbe funzionare?
Quanto ci costa svilupparla?
Quanto possiamo guadagnarci?
Come facciamo a monetizzare da questa idea?
In questo articolo voglio parlarvi di come monetizzare. Ci sono tante modalità e tanti strumenti che ci permettono di monetizzare, voglio riportare qui la mia esperienza, i miei errori e i suggerimenti su come utilizzare al meglio questi strumenti.
Quando ho cominciato, non avevo per niente le idee chiare. Il mio obiettivo principale non era quello di guadagnarci ma di mettere in piedi un servizio auto-sostenibile, che non avesse costi o comunque fossero molto vicini allo zero, in modo da poter permettermi di vendere il servizio ad un prezzo molto basso.
La prima cosa in assoluto da fare è individuare il nostro pubblico potenziale, per farlo vi consiglio di utilizzare Google adWords oppure facebook Ads. Questi strumenti sono ottimi per capire quale potrebbe essere il nostro pubblico potenziale. Per farlo dobbiamo inserire le parole chiavi riguardo le “specialità” della nostra App, selezionare il range di età e i paesi coinvolti. Il risultato che otteniamo da questa analisi è il numero dei potenziali utilizzatori totali e il paese con più percentuale di utilizzo. Quest’analisi potrebbe aiutarci ad individuare i nostri concorrenti, se esistono, e capire il loro pubblico e cosa ci distingue.
Stabiliamo la modalità di monetizzazione. Ce ne sono davvero di svariate e dipende anche molto dal nostro tipo di business, però le principali più utilizzate e più adattabili nel mondo delle app credo possano essere le seguenti:
Pubblicità
Prodotti e Abbonamenti in app
Vendita e analisi dati
Sebbene Google, uno dei più grandi colossi web al mondo, guadagni solo o quasi con la pubblicità, quest’ultima non è secondo me un ottimo strumento da utilizzare in tutti i contesti in quanto presenta i seguenti problemi:
non è adeguata nei momenti iniziali
Il guadagno è molto basso a meno che non si posseggano davvero tanti utenti
Il prodotto deve attrarre e coinvolgere l’utente per un tempo medio lungo
Rischia di essere troppo fastidiosa e potrebbe rovinare l’esperienza utente
La pubblicità più semplice da implementare con Flutter guarda caso è la stessa di google, quindi Google AdMob.
se decidi di mettere in vendita la tua app, hai a disposizione attraverso la Google play console diverse possibilità di vendita tra cui:
Prezzo download App
Ci permette di stabilire un prezzo per il download dell’app. Questa è la cosa più semplice da implementare, in quanto basta impostare il prezzo dell’app all’interno della console. Una volta fatto, abbiamo terminato! a meno che non si voglia mettere un ulteriore controllo all’interno dell’app, per evitare che vengano create delle copie pirate della nostra app e non la compri più nessuno. Secondo me questa modalità di vendita è ormai superata, la gente non si fida a comprare al buio, sebbene può sempre richiedere il rimborso ;credo comunque che imporre un prezzo sin dall’inizio sia un ostacolo. Sicuramente per alcune app ha senso, spesso viene utilizzato per la versione pro dell’app.
Prodotti in App
questa tipologia di prodotto dà accesso all’applicazione in versione gratuita e mette a disposizione alcuni prodotti all’interno dell’app stessa. In questo caso però oltre a definire i vari prodotti, scegliere e impostare i vari prezzi, dobbiamo anche sviluppare un pezzo nella nostra app per recuperare i prodotti da google play store per poter mostrare i prodotti. Anche se sono a disposizione librerie e plugin, prevede comunque un nostro sviluppo per poterlo utilizzare.
Abbonamenti in App
Gli abbonamenti sono molto simili ai prodotti con la differenza sostanziale che hanno una scadenza quindi hanno una validità temporale.
Il prodotto in App può essere utilizzato solo una volta, consumato subito, oppure potrebbe essere utilizzato per sempre, dipende dal valore che noi decidiamo di attribuirgli nella nostra app. Una volta comprato sblocca qualcosa. L’abbonamento invece ha una scadenza specifica, quindi comprende lo stesso comportamento del prodotto base ma ha una durata che può essere settimanale, mensile, trimestrale e annuale.
Questa è una cosa che all’inizio non è nota a tutti. Come nella vita normale, quando ci sono di mezzo i soldi, tutti ci devono guadagnare. Per tutti in questo caso intendo Google e lo stato. Google mette a disposizione:
una vetrina
uno store
gestione rimborsi
gestione prezzi
normalizzazione valute
tasse in tutti i Paesi del mondo.
e tante altre cose
Sebbene questo servizio sia per il 95% automatico, s’ha da pagare. Ma la cosa interessante e curiosa è che la percentuale che prende Google è di circa il 30% del prezzo della nostra App. la percentuale invece dovuta allo stato dipende dal Paese di riferimento dell’acquisto. Esempio: se vendiamo un’App dal costo di 2 euro, il nostro guadagno netto effettivo sarà di 1 euro circa. Invece. nel caso di Abbonamento, la percentuale spettante a Google, guarda caso cambia e scende al 15%. Ma perchè Google ci invoglia a vendere abbonamenti? Non ci vuole tanto ad arrivarci, il prodotto una volta venduto ha terminato il suo guadagno. L’abbonamento invece è per sempre.
Non è semplice stabilire il prezzo giusto. E’ molto importante sceglierlo adeguatamente. Io ho fatto tanti errori in fase di scelta e credo che sia ancora sbagliato. Però l’errore principale che ho commesso, e credo commettano in molti, è il fatto che sottovalutiamo il prodotto che abbiamo sviluppato. Lavorandoci da tanto e conoscendolo bene, tendiamo a sottovalutare. Dalla mia esperienza ho capito che il modo giusto per definirlo è moltiplicare per 3 o per 4 il prezzo che io stesso sarei disposto a pagare. Google play console permette di inserire diversi prezzi per ogni paese, sebbene alcuni paesi siano più ricchi e più disposti a pagare per un’App, io ho deciso di mettere per tutti lo stesso prezzo, nel mio caso credo sia giusto. Anche perché si tratta di un prezzo molto basso. Inoltre l’app send to kindle è destinata ai possessori di un kindle che quindi, avendo comprato un kindle, credo possano essere disposti a pagare qualche euro per una comoda funzionalità.
Questo è il punto più complicato e dipende molto dal tipo di app o servizio che abbiamo implementato. Io per definirla in send to kindle, ho fatto questo ragionamento: Posso guadagnare solo con la pubblicità? Sebbene il mio pubblico stia crescendo e può diventare molto ampio, per adesso la risposta è no e credo lo sarà per molto. Perchè? Ho deciso di rendere l’app maledettamente veloce e quindi l’interazione utente è troppo breve. L’utente entra, invia il contenuto al kindle e ha finito. Non ha altro da fare nella mia app.
Quindi le scelte che avrei potuto seguire erano le seguenti:
lavorare per proporre qualcos’altro legato al contesto
utilizzare uno strumento diverso rispetto alla pubblicità
Alla fine ho deciso di non usare la pubblicità come guadagno principale. Ma allora, perchè l’ho usata lo stesso? Ho usato la pubblicità come elemento di fastidio e noia. Sì, avete capito bene noia, ho creato un sistema in modo che ad ogni tre invii si è costretti a guardare un video, per poter proseguire. La gente può continuare a guardare video, ma prima o poi si annoierà così tanto di guardare video pubblicitari che deciderà di valutare la rimozione della pubblicità.
Oltre alla conversione degli articoli, send to kindle converte anche pdf e diversi formati di ebook. Di recente ho deciso anche di introdurre un abbonamento per questo che consente di effettuare un numero infinito di conversioni per un anno. Ho deciso di mettere un abbonamento perché la conversione utilizza un container in cloud ed ho dei costi per il servizio cloud da pagare ogni mese. In questo modo se i miei utenti dovessero sottoscrivere l’abbonamento, riceverò qualcosa ogni anno che spero possa essere utile ai fini di pagare il servizio in cloud e guadagnarci anche qualcosa. Finchè troverete l’app nello store vuol dire che sta funzionando ;)
Oggigiorno quasi tutti cercano di proporre un servizio e contestualmente un abbonamento. Questo perchè a lungo andare è il più profittevole. Secondo me ogni app e ogni sistema necessita delle giuste considerazioni e scelte. Credo che tutti oggi possano comprendere e sono più propensi ad acquistare un oggetto fatto e finito anziché sottoscrivere un abbonamento. L’abbonamento non è visto molto bene da tutti, inoltre va motivato bene e bisogna ragionare bene su come venderlo e far comprendere tutti i vantaggi che si ottengono. Comunque non vi fasciate troppo la testa, il prezzo non è per sempre. Google play console, permette di cambiare il prezzo in ogni momento. Se uno lavora bene e fa crescere il suo servizio/app, il valore di quest’ultima cresce quindi è giusto aumentare il prezzo e aggiungere nuove funzionalità che aprono le porte a nuovi guadagni.