Che ci fa una scimmia in Sicilia?

Bicchieri svuotati dall’alcol e sparsi di qua e di là su un tavolo colmo di disordine. I bicchieri, sono pieni di menta e lime ormai secchi con uno stretto intreccio che li lega insieme. Posaceneri pieni colmi di cicche, cenere e carta bruciata ancora lievemente fumante. Una forte puzza di fumo presente in tutta la stanza. Amici e gente che non conosco, dormono non molto lontano da me, alcuni sono schiacciati uno sull’altro tutti presi da un forte sonno profondo, pesantemente sprofondati in divani e cuscini che reggono il peso e si deformano per rendere più confortevole il viaggio.

Mi sento bene un lieve giramento di testa ma bene, qualcosa è successo ma in quel momento non ricordo nulla. Sorrido e sprofondo ancora in un altro sonno profondo. Riapro gli occhi e vedo i posaceneri che cominciano a muoversi, vanno verso il pattume dove vengono svuotati da Petra. Dal posacenere cade di tutto ma nonostante il posacenere sia trasparente non permette di vedere attraverso. I posaceneri vengono sbattuti per fare cadere la cenere residua, ma rimangono comunque neri, di un nero scuro scuro che mi accende un ricordo, il nero del nero di seppia della pasta mangiata la sera prima, che buona! Faccio forza per tirare su il braccio pendente giù dal divano e scorgo un cuoricino sull’avambraccio con una scritta si senti lu cori chi batti. Sai aunni truvarmi. 1 Sono molto perplesso, non ricordo ma sento qualcosa e mi piace.

Una scimmia entra dalla finestra era stata spalancata per via della puzza di fumo. La scimmia, comincia ad urlare e fa un chiasso della madonna, quasi tutti si svegliano, si alzano di colpo ed escono fuori in giardino. Io salto in piedi di colpo e faccio dei movimenti ondulatori avvicinandomi verso la scimmietta, cerca ndo di farla uscire dalla finestra. Ma la scimmia non ne vuole sapere, prende un mela e me la scaglia contro poi prende un arancia e la scaglia sempre contro di me con più potenza e cattiveria, continua così con tutto il cestino di frutta. Io dopo aver preso la prima mela in faccia prendo un bastone e come in fruit ninja cerco di colpire la frutta mandandola a destra e a sinistra. Frutta che vola in tutta casa e muri che si sporcano di succhi vari. Appena la frutta finisce, cerco di avvicinarmi alla scimmia aprendo le braccia in cenno di pace, allora le dico scimmietta camo a fari, non vidi chi semu a menzu a na strada. Magari tu ta mettiri a fari burdellu. 2 Allora la scimmia comincia a parlare e io sono ancora più perplesso e dice ma chi ci fai ca, senti lu cori e vai a circari a fimmina chi ieri sira t’apriu lu cori. 3 A quel punto ho realizzato che stava tutto nella mia testa, le scimmie possono anche lanciare la frutta ma non credo parlino e poi che ci fa una scimmia in sicilia? I ricordi ancora non mi aiutano, penso che un caffè possa aiutarmi, allora mi alzo e sento un dolore al ginocchio, mi accende un ricordo dei piccoli kart della gara organizzata la sera prima. io troppo grosso, non ci stavo nel kart e allora mi sbattevano le ginocchia sulla carrozzeria del kart. Prendo la caffettiera del caffè e mentre cerco di aprirla, vedo un’altra scritta sull’altro braccio non ti fari pigghiari du sonnu! vidi chi ie ionnu! vidi chi ionnu! 4 ma che minkia è successo ieri notte penso…

Fiuuuubrururburur bu sento il rumore del caffè, è salito, spengo il fornello e mi verso una grande tazza, ne avevo proprio bisogno. Il rumore e probabilmente l’odore sveglia anche Pippo che si avvicina un pò storto e dice Minkia comu ni divirtemmu aieri sira…chi c’è u cafè? 5 Faccio un cenno con la testa allora si versa anche lui una tazza e si accende subito una sigaretta. Gli chiedo se si ricordava qualcosa della donna che avevo conosciuto la sera prima, ma niente, non ricordava nulla e rideva come un matto guardando le scritte che avevo addosso. Perlustrai attorno in cerca di qualcosa e vidi teli da mare bagnati, mi ricordai del bagno di mezzanotte dopo i kart. Ad un tratto vidi dei biglietti, biglietti di un circo, ricordavo davvero poco sul circo, però pensai alla scimmia di poco fa e magari poteva esserci qualcosa di collegato con la mia strana immaginazione. Allora mi guardai attorno presi i miei averi e dissi Minni vaiu ou circu. Coccaduno vole a veniri o vi siddiati? 6 sai come quando butti lì qualcosa e l’unica cosa che senti è l’eco di ciò che hai detto. Ecco, la scena è stata proprio questa. Buttai un cenno di saluto a caso a cui ovviamente nessuno rispose mi girai e mi incamminai verso l’uscita. Una volta fori, pensai a come andare. Il circo non era lontanissimo e avevo voglia di riflettere ma soprattutto smaltire tutto l’alcol che avevo assunto la notte prima, allora decisi di andare a piedi. Man mano che camminavo mi ricordai che comunque non avevo alcun mezzo con me in quanto era passato Pippo a prendermi in motorino la sera prima.

Rosso e bianco era il grande capannone centrale che si intravedeva già in lontananza, schiamazzi e urla di bambini, fuochi e versi di animali si sentivano da più vicino. Ero stanco e non volevo perdere troppo tempo, allora pensai a cosa potevo fare per accedere ma soprattutto per ricevere risposte. Mi avvicinai all’ingresso e fui subito attratto da una signora bella tutta truccata con colori molto vivaci, i capelli tutti intrecciati che formavano una torre che finiva a punta e su una stellina luminosa. Mi avvicinai, non sapevo cosa dire allora improvvisai: Buongiorno signora ieri mi sono scordato la giacchetta qui, non è che l’avete vista? La signora tirò fuori un sorriso a 27 denti di cui più della metà splendevano d’oro e d’argento e rispose Fosse solu a giacchetta chi ti scurdati aieri sira! Ieri voi carusi, facistu nu maciello! 7 Allora vista la mala figura, mi sentii a mio agio a parlare sinceramente di ciò che ero venuto a fare, la donna mi prese in simpatia anche perchè ieri l’avevamo fatta ridere parecchio allora mi concesse di entrare a dare un occhiata in giro, mi disse di andare al bar dove avrei potuto trovare risposte e disse, spetta u figghiolo ca scimmia. 8 Entrai e andai alla ricerca del bar dove ordinai un caffè mentre attendevo il ragazzo con la scimmia. Poco dopo aver finito il caffè arrivò il ragazzo con la scimmietta. Non appena arrivato, la scimmietta mi corse addosso e mi strofino la testa sul braccio con dolcezza come per salutarmi. Io ricambiai e mi ricordai che durante la notte avevamo giocato assai insieme, le lanciavo noci, nucidde e nocitte e la scimmietta le prendeva al volo e le mangiava. Nel frattempo Marcello mi raccontò tutto della serata trascorsa lì al circo e io man mano avevo dei ricordi un pò più nitidi. Avevo messo la mano nella bocca del leone e non avevo avuto paura. In questo momento solo al ricordo mi salì un gelido formicolio di paura. In questo istante molto probabilmente, non l’avrei mai fatto. Filippa si chiamava la ragazza con cui avevo parlato la notte prima e faceva parte delle danzatrici volanti. Mi ricordai che avevo avuto una scossa notevole guardandola lì, sul filo mentre danzava era di un soave indescrivibile. Marcello, mi disse che subito dopo lo spettacolo avevamo parlato tanto ed eravamo stati molto vicini. Non ricordavo bene però sentivo qualcosa. Allora chiesi dove potevo trovarla e mi disse che a quest’ora stava sempre al capannone centrale ad allenarsi.

MI diressi verso il capannone e nel contempo cercavo di ricordarmi, il cuore mi batteva ero leggermente agitato non sapevo che dire che fare. Ad un tratto la vidi e la riconobbi, stava proprio di fronte al capannone stava facendo una pausa, man mano che mi avvicinavo i ricordi diventano sempre più chiari, mi ricordai dei capelli neri ricci degli occhi sempre neri molto penetranti, mi apparve tutto chiaro. Però una volta lì davanti ero imbarazzatissimo e non sapevo che fare, preso dall’imbarazzo e da qualcosa ma non so bene cosa, mi avvicinai e la bacia in bocca. Lei inizialmente mi allontanò e rimase un po scossa ma poi si prese e cominciò a baciarmi e ci legammo insieme per un pò. Dopo qualche istante, ci allontanammo, giusto per vederci in faccia. Lei stava per dire qualcosa allora io la interruppi e le mostrai il braccio. Braccio in cui la notte prima era stata scritto il messaggio d’amore. Il volto di lei, si trasformò in un punto interrogativo, era perplessa come per dire ma che minkia è? Molto probabilmente non era la donna della sera prima pensai. Diventai rosso, non sapevo che fare, pensai che ormai qualcosa fosse nato. Nato a caso ma forse non veramente a caso e comunque poteva non avere importanza. Un attimo dopo realizzai che il tutto non aveva senso e pensai di girarmi e scappare via, via da quell’imbarazzo da quella scena troppo strana, in effetti avevo appena baciato una completa sconosciuta così a caso. Sono ancora in tempo! stavo per girarmi e filare via quando ad un tratto lei fece un sorriso, sorriso strano che voleva dire qualcosa, un po malizioso, si avvicinò e mi baciò ancora più intensamente come se mi conoscesse. Ma boh io come al solito non ho capito niente, ero un pò stanco e assonnato, ho guardato l’altro braccio e ho riletto non ti fari pigghiari du sonnu! vidi chi ie ionnu! vidi chi ionnu! allora spinto da questa frase e dall’impeto del bacio, mi svegliai di colpo e continuai a baciarla per tanto, tantissimo tempo. Eravamo come completi sconosciuti dove, l’unica parola scambiata era stato un bacio, a volte un bacio può dire ed esprimere più di mille parole.

Traduzioni:


  1. Se senti il cuore che batte, sai dove trovarmi. ↩︎

  2. Scimmietta che sta succedendo, non vedi che siamo già a disagio. Devi contribuire anche tu a fare traffico. ↩︎

  3. Ma che ci fai ancora qui. senti il tuo cuore e vai a cercare la donna che ieri sera ti ha aperto il suo cuore. ↩︎

  4. Non ti fare prendere dal sonno. Vedi che è giorno, vedi che è giorno. ↩︎

  5. Perbacco, come ci siamo divertiti ieri sera… che c’è il caffè? ↩︎

  6. Vado al circo. Qualcuno vuole venire o vi scocciate? ↩︎

  7. Fosse solo la giacchetta che ti sei scordato ieri sera! Ieri voi ragazzi, avete fatto un chiasso esagerato! ↩︎

  8. Aspetta il ragazzo con la scimmia. ↩︎

Last modified: 7 September 2020